Parigi, la città del gusto/2

Il numero uno del cioccolato parigino è, a mio avviso, Jacques Genin che nel negozio di rue de Turenne propone una vasta gamma di pralineria e ganaches oltre alle rinomate Mille-Feuilles preparate sul momento e allo squisito caramello. Resta comunque imperdibile anche la sosta da Patrick Roger dove assaggiare le celebri sfere di cioccolato ripiene di caramello, miele, lime o prugna e dove acquistare originali monodosi confezionate come in gioielleria: sarete felici, un po’ meno il vostro portafoglio.

E tra le soste dedicate al cibo degli dei non mancano A la mère de famille, storica cioccolateria di Parigi, e La Maison du chocolat che tra le tante proposte, oltre a una deliziosa Tarte chocolat, propone in vendita originali perle di cioccolato per preparare a casa una cioccolata calda d’eccezione. Da un paio d’anni ha poi aperto a Parigi anche Hugo & Victor il cui pasticciere Hugues Pouget è allievo del grande Savoy. In un ambiente moderno in cui si è fatto ricorso al talento decorativo del designer Francis Krempp con la scelta di materiali come quercia astrakan, lacca nera e vetro bianco, qui si potrà scegliere tra una serie di specialità tradizionali, creazioni originali a seconda dei prodotti di stagione, ed una vasta gamma di caramelle al cioccolato e biscotti. L’ottima lavorazione della pasta da bignè accompagna buoni Èclair alla vaniglia e una straordinaria Religieuse Pralinée. Ma è con il Financier che Victor & Hugo si è aggiudicato il primo posto tra i pasticceri parigini. Si tratta di una piccola meraviglia a base di mandorle e nocciole in polvere e polpa di albicocca, che porta il nome del quartiere degli affari, dove nel XIX secolo, un pasticcere lo propose rispolverando una ricetta medievale di un antico ordine religioso femminile.

Ma gli appassionati di gusto non dovranno perdere una visita al famoso Carré gourmand: siamo nella zona di Place de la Madeleine, nell’VIII arrondissement, tra la Place de la Concorde e l’Opéra. Questo luogo viene chiamato così dagli appassionati del buon cibo perché nel perimetro della piazza e nelle strade immediatamente adiacenti si trova una concentrazione straordinaria di negozi di alta gastronomia. Basti pensare alle épiceries fines Fauchon ed Hédiard, Mariage Frères per i thès, la Maison de la truffe, per il tartufo, mentre prendendo la rue Royale verso la Concordia, si trova la prima boutique, cronologicamente parlando, di Ladurée, autore della pasticceria che tutti abbiamo visto nel film Maria Antonietta di Sofia Coppola. Andando invece verso l’Opéra Garnier in rue Scribe c’è la vetrina parigina del cioccolatiere italo-belga Marcolini. E non bisogna dimenticare la vicinissima rue Cambon, famosa per Chanel, dove Pierre Hermé, il genio della pasticceria, ha aperto un’ennesima vetrina sulla rive droite; Angelina, il salone da thès non è lontana, sotto le arcate della rue de Rivoli, così come l’unico salone parigino di Jean-Paul Hévin, ottimo pasticcere e cioccolatiere.

E per una cena da sogno con protagonista piatti a base di pesce e rinomati formaggi francesi, fermatevi da La Mediterranee in place de L’Odéon, mentre per un pasto verace Polidor sarà il luogo giusto. Se invece amate la cucina orientale il mio consiglio è Yen (rue Saint-Benoit, 22) nel cuore di Saint-German, un locale a me molto caro, dove provare una delle cucine giapponesi migliori che io abbia mai assaggiato.

20130109

Una replica a “Parigi, la città del gusto/2”

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