La lunga discesa verso la civiltà

Partiamo alle 8.00 da Muktinath felici di lasciare il poco accogliente lodge che ci ha ospitato per due giorni. Fa fresco e una leggera pioggia accompagna il nostro cammino. Scegliamo una strada alternativa per raggiungere Jomosom, in modo da vedere altri villaggi e un panorama differente.
Rai è un vero esperto: in un attimo imbocchiamo un sentiero scosceso e tra torrenti da attraversare e ripidi calanchi da superare raggiungiamo un delizioso paese con il suo antico tempio buddista. Lo visitiamo, beviamo una tazza di tè e riprendiamo la lunga e ripida discesa che ci porta sino a Kagbeni dove ci fermiamo per pranzo. Siamo stremati, ma la strada è ancora lunga. Questa volta nessun avvoltoio saluta il nostro passaggio, ma la camminata lunare è accompagnata da un vento fortissimo che ci impedisce di respirare, ci butta addosso terra e sabbia e a tratti ci spinge in direzione opposta.
Ci sentiamo esploratori temerari, come quelli raccontati nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” e ridiamo, sentendo passo dopo passo il peso della stanchezza.
Arriviamo a Jomosom dopo otto ore di cammino. Il nostro trekking è finito, ma le cime delle montagne, i paesaggi incontaminati e i volti delle persone che abbiamo incontrato non ci abbandoneranno mai. Domani alle 5 un aereo ci riporterà a Pokara, alla civiltà.

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5 risposte a “La lunga discesa verso la civiltà”

  1. Bence: quasi…
    Willy: tranquilla che non mollo…
    Tania: grazie! Si a Padova ci sono sempre
    Giovanni: in effetti da Procida all’Himalaya ne ha fatta di strada questa maglietta…
    Mi mancate!!!

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